Salve a tutti, amici dell'Approvvigionatore Letterario, e bentornati su Three-a-Penny. Come ormai sappiamo tutti quanti, il mese di marzo (e in parte la fine di febbraio) ci ha riservato alcune "sorprese" di cui avremmo fatto volentieri a meno. Il cosiddetto COVID-19 (o Coronavirus) ha infatti monopolizzato le nostre vite e ha limitato molto la nostra libertà di movimento, costringendoci a non muoverci più da casa, pur di evitare di diffondere il contagio della malattia e di incappare in conseguenze tutt'altro che auspicabili; senza contare il fatto che ha esasperato le ansie di alcuni di noi, trasformando un periodo solitamente foriero di timide scampagnate o gite fuori porta in un lasso di tempo tedioso e all'apparenza infinito. Fortunatamente, bene o male, ognuno di noi ha la possibilità di dedicarsi a diversi svaghi casalinghi: qualcuno pulisce, qualcun altro cucina, altri guardano la televisione (sperando di non inciampare nell'ennesimo talk sul virus), altri ancora fanno ginnastica e si mantengono in forma. Da parte mia, tengo d'occhio i social in attesa di buone notizie o nuove fonti di svago (come il commento di alcuni programmi TV) e, ovviamente, leggo. Mi sto portando avanti con le letture che avevo organizzato, porto a termine le recensioni che ancora mi restano da completare, e provo ad occupare la mente con qualche delitto fittizio o un enigma stimolante. Insomma, finora sono riuscito a non cadere nel panico e spero di riuscire a resistere ancora abbastanza a lungo. Al contrario di me, tuttavia, ho notato come spesso le persone con cui vengo in contatto si sentano sconfortate da questa situazione straordinaria che ci è toccato vivere. Mi dispiace che questi amici (perché questo sono) provino un costante abbattimento, e ho trascorso alcuni giorni a domandarmi cosa potessi fare per aiutarli a distrarsi un po'. Poi, l'altro ieri, ho fatto un giro sul blog del sempre ottimo critico Martin Edwards, e ho visto che lui aveva pubblicato una Top Ten di titoli (tutti gialli, ovviamente) consigliati per ingannare il tempo. Un'idea meravigliosa, a mio parere. Così, ho iniziato a pensare se non fosse il caso di mettere insieme qualcosa di simile, magari sfruttando alcuni tra i titoli che avevo già recensito qui su Three-a-Penny. Se il giallo era riuscito a darmi una mano a tenere sotto controllo la mia irrefrenabile irrequietezza, perché non fornire agli altri una soluzione simile a quella per il mio problema? Ecco dunque che, per questo mese insolito, voglio mettere da parte le anticipazioni per i prossimi titoli in uscita (che recupererò in un altro post) per farvi una breve lista di crime novels classiche che possano dare un po' di sollievo a chi magari si sente un po' giù. Se non ho capito male, i corrieri continuano a portare i pacchi a destinazione, seguendo le direttive che i medici e gli scienziati impartiscono ogni giorno; quindi, grazie ai servizi di consegna online, i libri possono essere recapitati direttamente nelle case dei lettori che saranno incuriositi dai miei consigli. Spero che tutto questo sia utile a qualcuno. Eccovi dunque la mia personale lista anti-panico e scaccia-ansia:
I - CAMPAGNA, DOLCE CAMPAGNA
1 - "Dalle Nove alle Dieci/"L'Assassinio di Roger Ackroyd" di Agatha Christie (Mondadori)
King's Abbot è un tipico paesino della campagna inglese dove tutti si conoscono e dove non succede mai nulla di speciale. Un giorno però qualcosa accade: l'uomo più ricco del paese, Roger Ackroyd, viene inspiegabilmente assassinato proprio quando stava per leggere una lettera che avrebbe fatto luce su un misterioso suicidio. Il delitto getta nello sgomento la piccola comunità e in particolare gli amici e i parenti della vittima. Non tutti però hanno da dolersi dell'accaduto; almeno così sembra credere un buffo straniero trasferitosi da poco nel villaggio per coltivare zucche: in breve l'uomo, che è altri che l'ineguagliabile Poirot, riesce a scoprire che la realtà è ben diversa da quella che appariva e che tutti, anche le persone più insospettabili, hanno qualcosa da nascondere.
2 - "Com'è Morto il Baronetto?" di H.H. Stanners (Polillo)
Siamo nel 1937 e l'Inghilterra è in grande fermento. Festeggiamenti e balli in onore di Giorgio VI, appena incoronato re, si tengono anche nelle campagne, perché tutti vogliono essere partecipi di questo evento epocale. Tuttavia, c'è chi, come lo scrittore Derek Furniss e il professor Harding, mostra una certa indifferenza per quanto succede nel vicino villaggio e preferisce trascorrere la serata giocando a scacchi, senza mescolarsi alla folla vociante. Ma è destino che la festa venga guastata da alcuni strani fatti: dapprima il professore, rientrato a casa degli amici di cui è ospite, s'imbatte nel giovane Hugh Bryant che gli confessa di aver investito qualcosa con la sua auto, ma non sa dire se fosse un uomo o un animale. Poi dall'abitazione del vicino, Sir Jabez Bellamy, giunge un'altra notizia inquietante: il baronetto, che dopo cena era andato a fare una passeggiata nella sua tenuta, non è ancora rincasato nonostante sia contrario alle sue abitudini tirare tardi. Il maggiordomo ha dato l'allarme dopo aver perlustrato invano i dintorni. Per di più Sir Bellamy non aveva voluto prendere parte ai festeggiamenti poiché quella sera doveva ricevere una telefonata molto importante. Se era così, come mai aveva deciso di uscire senza attendere la chiamata?
In questo romanzo del 1925 fece la sua prima apparizione Roger Sheringham, l’investigatore dilettante dai modi un po’ bruschi già incontrato nel celebre Caso dei cioccolatini avvelenati. Ospite della lussuosa residenza di campagna del finanziere Victor Stanworth, Sheringham conta di trascorrere alcuni giorni di riposo in compagnia di gente piacevole e interessante. Ma un mattino Victor non compare come al solito a colazione, e dopo una breve ricerca il suo cadavere viene trovato nella biblioteca della villa. Porte e finestre della stanza sono chiuse dall'interno e la mano del morto impugna ancora la pistola che ha sparato il colpo fatale. Un suicidio, è evidente, visto che sul tavolino di fronte c’è persino un biglietto nel quale il padrone di casa annunciava l’intenzione di farla finita. Eppure… Fino al giorno prima l’uomo si era intrattenuto cordialmente con tutti e non aveva affatto l’aria di chi medita di togliersi la vita. E poi dov'è finito il vaso di porcellana blu che si trovava sulla mensola del camino proprio alle spalle di Victor? Perché quel curioso interesse degli ospiti per il contenuto della cassaforte della villa? E come mai Lady Stanworth, la cognata, così come il maggiordomo Graves e il segretario tuttofare, il maggiore Jefferson, non sembrano molto sconvolti da quella morte?
II - LA SCIENZA DEL DELITTO
II - LA SCIENZA DEL DELITTO
4 - "L'Occhio di Osiride" di Richard Austin Freeman (Polillo)
Appena rientrato a Londra da Parigi, John Bellingham, noto egittologo inglese, lascia la valigia al deposito bagagli della stazione di Charing Cross e si reca a casa del cugino George Hurst, dove viene informato che questi è fuori e non sarà di ritorno prima di mezz'ora. Nell'attesa, il professore si accomoda nello studio e scrive un paio di lettere, ma quando il padrone di casa rientra non trova anima viva. La cameriera, che per tutto il tempo era rimasta in una stanza da dove poteva controllare le porte, giura che nessuno è uscito di casa. Eppure il cugino è scomparso. Turbato, Hurst si reca con Arthur Jellicoe, il legale di fiducia di John, da Godfrey, il fratello di quest'ultimo. L'uomo ascolta con grande stupore il racconto, ma non può essere di alcun aiuto in quanto non vede e non sente il fratello da giorni. Tuttavia, nel giardino di casa di Godfrey, seminascosto nell'erba, viene trovato un prezioso scarabeo della XIII dinastia egizia che John teneva appeso alla catena dell'orologio e dal quale non si separava mai: un vero mistero. Toccherà a John Thorndyke, il grande "investigatore scientifico" creato dalla penna di Richard Austin Freeman, trovare la soluzione in questo celebre romanzo del 1911, inserito nella lista delle pietre miliari del giallo compilata da Howard Haycraft ed Ellery Queen.
In una nebbiosa serata d'inverno, il dottor Ringwood è costretto a mettersi in macchina per andare a visitare una donna che si è sentita male. Quando arriva faticosamente a destinazione, una casa con giardino alla periferia della città, nessuno risponde al suono del campanello anche se all'interno le luci sono accese. Dato che la porta è aperta, decide di entrare e nel salottino trova, accasciato su un divano, un giovane in un lago di sangue. Questi riesce a sussurrargli qualche parola prima di morire. Il dottore, scoprendo che nell'abitazione non c'è telefono, si reca alla casa accanto per chiamare la polizia. Qui viene accolto dalla cuoca, che lo informa di essere stata lei a convocarlo perché la cameriera non sta bene e in casa non c'è nessun altro. Dopo aver telefonato a Sir Clinton Driffield, il capo della polizia, aver prestato le prime cure alla malata e aver raccolto qualche informazione, Ringwood torna sul luogo del delitto per attendere l'arrivo degli investigatori. Più tardi, prima di rincasare, decide di passare dalla paziente insieme a Sir Clinton, ma quando suona alla porta nessuno risponde. I due riescono a entrare e salgono al primo piano, trovando...
III - LA MORTE DIETRO I BANCHI DI SCUOLA
III - LA MORTE DIETRO I BANCHI DI SCUOLA
In un'università californiana vengono commessi alcuni strani delitti la cui caratteristica comune è la presenza di un misterioso simbolo in prossimità dei cadaveri. A indagare, restandosene per lo più in poltrona, è John Ashwin, un dottissimo professore di sanscrito appassionato di gialli. È una mente che elabora, induce e deduce mentre il compito di fargli da braccio, di ragguagliarlo, è affidato a un suo studente. Il caso si rivela un vero rompicapo che pare irrisolvibile, ma Ashwin riuscirà a individuane la chiave. Si tratta di un raffinato romanzo-enigma, concepito come un gioco per aguzzare l'ingegno del lettore e metterne alla prova la capacità investigativa.
IV - GIOCO AL MASSACRO
Quando il giovane Richard Temperley arriva alla stazione londinese di Euston, dopo un lungo viaggio in treno, sono le cinque del mattino. Che fare? Un facchino gli consiglia l'albergo al di là della strada. Prendere una camera non ha senso, ma un paio d'ore di sonno nel fumoir non sono una cattiva idea. Raggiunto l'hotel, Temperley si accorge, compiaciuto, che una giovane e bellissima donna si accinge anche lei a riposare nella stanza, ma non fa in tempo a sistemare il bagaglio che vede la ragazza allontanarsi in gran fretta. Si guarda intorno e scopre che anche il suo vicino di treno, una sgradevole persona che ha russato tutto il tempo, ha trovato posto nella stanza. Dorme già, a quanto pare. E invece... no, non dorme, è morto. L'ispettore James, accorso poco dopo, sembra non nutrire dubbi sull'innocenza di Temperley, mentre si dimostra particolarmente interessato al comportamento della ragazza. Perché è fuggita? C'è qualcosa che possa mettere la polizia sulle sue tracce? Be', in effetti Richard qualcosa ha trovato e l'ha istintivamente tenuto nascosto. Ma ecco che l'attenzione dell'ispettore viene attratta da uno strano oggetto appoggiato alla finestra vicino al morto, una "Z" di metallo rosso. Che significato ha quel simbolo? Lo sapremo solo dopo un lungo viaggio, costellato purtroppo d'innumerevoli altre Z.
V - UN BRIVIDO LUNGO LA SCHIENA
V - UN BRIVIDO LUNGO LA SCHIENA
Questo romanzo del 1933, che ha ispirato il celebre thriller "La scala a chiocciola" diretto nel 1946 da Robert Siodmak, è ambientato in una isolata dimora di campagna al confine tra l’Inghilterra e il Galles di proprietà della ricca famiglia Warren. Qui lavora come ragazza alla pari Helen Capel, una giovane minuta, pallida, con una massa di capelli rossi, una fervida immaginazione e un sano spirito d’avventura. Intorno a lei si muove un cast di personaggi che sembra fatto apposta per stimolare la sua inguaribile curiosità: Lady Warren, l’anziana e inferma matriarca dal temperamento fumantino; i suoi due figliastri di mezza età, entrambi intellettuali e privi di calore umano; il nipote e la moglie di lui, donna seducente e capricciosa; uno studente un po’ scapestrato; una cuoca col vizio di alzare il gomito e il pigro marito di lei; un’infermiera dall'aria inquietante. Helen ha preso servizio da qualche giorno quando, rincasando dopo una passeggiata, ha l’impressione che uno degli alberi della tenuta si sia mosso e poco dopo viene a sapere che nei dintorni c’è un maniaco che ha già ucciso tre ragazze della sua età. Lei, tuttavia, si sente al sicuro in quella casa piena di gente e impenetrabile come una fortezza finché, in una notte di tempesta, tutto precipita… Un giallo anomalo e appassionante, con un’atmosfera da brivido.
9 - "Sotto la Neve" di J. Jefferson Farjeon (Polillo)
È la vigilia di Natale e durante una tempesta di neve un treno viene bloccato in aperta campagna. Alcuni passeggeri, stanchi di aspettare, decidono di raggiungere a piedi la stazione più vicina, ma smarriscono la strada e solo dopo molto girovagare, e ormai allo stremo delle forze, trovano rifugio in una villa isolata. Al suo interno non c'è nessuno, eppure il camino è acceso e la tavola è apparecchiata per il tè. In cucina il bollitore è sul fuoco e, curiosamente, c'è un coltello sul pavimento. Mentre i nuovi arrivati cercano di organizzarsi, alla villa giungono un anziano passeggero del treno, che mostrerà di possedere straordinarie capacità deduttive, e uno strano figuro che si fa chiamare Smith e che ha tutta l'aria di essere un avanzo di galera. Ma le sorprese non sono finite: viene trovata una lettera dal significato oscuro, la porta di una camera - che non può che essere vuota - si apre e si chiude come se dentro ci fosse qualcuno, e durante una spedizione esplorativa all'esterno, sotto la neve che continua a cadere sempre più fitta, viene rinvenuto un cadavere...
Con l’improvvisa morte dello zio Felix, avvenuta di notte per una violenta crisi cardiaca, la giovane Alison Tracey non solo ha perso il suo unico punto di riferimento nella vita, ma anche la fonte dei suoi redditi e la casa dove vive a New York. Nonostante facesse da segretaria allo zio, non immaginava che la situazione finanziaria della famiglia fosse così critica e, soprattutto, era all'oscuro della sua passione per la decrittazione dei codici. Così quando il colonnello Armstrong dell’Intelligence si presenta a casa per ritirare un fascicolo segreto sostenendo che zio Felix stava elaborando un cifrario militare inattaccabile, Alison non ha idea di come aiutarlo. Ricorda solo di aver visto uno strano foglio, pieno di lettere apparentemente alla rinfusa, e di averlo gettato nel cestino poco prima. Ma ora quel foglio è scomparso. Su consiglio del cugino Ronnie, Alison decide di cambiare aria e trasferirsi per qualche tempo nel vecchio cottage di montagna nel quale era solita passare l’estate. Nella completa solitudine di quel luogo isolato, e con la sola compagnia del suo vecchio cane, la ragazza cerca di riprendersi dal lutto e di riflettere sul futuro. Ma tutto a un tratto il misterioso foglio ricompare nella tasca della sua vestaglia. E nel silenzio irreale della notte, strani e insistenti rumori si sentono al di là della porta…
Un giovane con un ibisco rosso fra i capelli si presenta nello studio di uno psichiatra e, alla domanda sul perché porti quel fiore, risponde che Joe gli ha detto di farlo. Chi è Joe? “Oh, è uno dei miei omini. Quello col vestito viola. Mi dà dieci dollari al giorno per portare un fiore tra i capelli”. E chi sono gli altri omini? “Harry, che porta sempre vestiti verdi e mi paga per fischiettare a Carnegie Hall. E poi c'è Eustace: lui indossa panciotti a scacchi e mi paga per distribuire monete da venticinque cent”. Lo psichiatra pensa che si tratti di pure fantasie finché… lui stesso incontra uno degli omini. Così comincia il viaggio nello strano, allucinato mondo di uno scrittore americano che, dal 1946 al 1948, compose tre capolavori di incubo, avventurandosi nei meandri della mente umana ed esplorando la sottile linea di confine fra normalità e follia. Tre sbalorditive detective stories nutrite di ossessioni personali. In questo suo primo romanzo, il vero enigma sta nei personaggi: stanno impazzendo, come temono, o c'è una spiegazione razionale per le cose terribili che accadono loro? Bardin non fu capito e cadde nell'oblio finché negli anni '70, grazie a un critico inglese, i suoi libri furono ripubblicati e lui venne finalmente ammesso nel novero dei grandi della letteratura poliziesca.
VI - IL PIÙ GRANDE GIOCO DEL MONDO
VI - IL PIÙ GRANDE GIOCO DEL MONDO
12 - "Morte Dietro la Cresta" di Glyn Carr (Mulatero)
Calato il sipario sulle ultime battute de La Tempesta, il grande attore shakespeariano Abercrombie Lewker già pregusta l’imminente vacanza in montagna, ad arrampicare come di consueto. La meta dello svago alpinistico cambia però all'ultimo momento e con la sua vecchia Wolseley fa rotta verso le montagne di Snowdonia, nel Galles del nord. Alla fattoria dov'è diretto scopre che è stato organizzato un raduno alpinistico tra vecchi amici, una variegata combriccola cui lui stesso si unisce. Ma il secondo giorno, sulla facile via normale del Milestone Buttress, il giovane scienziato ed esperto alpinista Raymond Cauthery cade e muore. Al fiuto del detective dilettante Lewker, l’incidente assume tinte sospette e, in un crescendo di suspense, il filo dell’indagine viene districato con sapienza fino all'ultima pagina, come nel più classico dei mysteries inglesi.
13 - "L'Omicidio è un Affare Serio" di Francis Iles (Polillo)
All'inizio degli anni Trenta, Anthony Berkeley, l'autore di "Il caso dei cioccolatini avvelenati", adottò l'ulteriore pseudonimo di Francis Iles per operare la sua personale rivoluzione all'interno della letteratura poliziesca. "L'omicidio è un affare serio" (1931) è infatti considerata un'opera fondamentale per il mutamento di gusto e di concezione che introdusse: da una parte un agghiacciante realismo e uno studio di caratteri e psicologie come lo si ritrova in pochi dei romanzi cosiddetti "seri" dell'epoca, dall'altra un uso esemplare della tecnica dell'inverted story. Sin dall'incipit si conosce il "cattivo", un medico di provincia pavido e frustrato, così come il suo intento: uccidere la sua insopportabile moglie. L'incognita è se riuscirà a realizzare il suo piano e come. Quel che segue è un tour de force, che si conclude con una grande trovata. Qui, dunque, non c'è un puzzle di tipo classico da risolvere; l'elemento dominante è lo sviluppo della personalità dell'assassino e l'esame degli eventi che portano al crimine.
Questo secondo romanzo di Smith, "Iniziò con un bacio, finì con un delitto", che tratta di un "delitto impossibile", inizia con l'arrivo all'ispettore capo di Scotland Yard Steve Castle di due biglietti per una pièce teatrale accompagnati da una misteriosa nota: "vieni alla fiera di Paddington". Incuriosito, Castle chiede all'amico Algy Lawrence, geniale investigatore dilettante, di andare con lui. Seduti in prima fila, i due si godono lo spettacolo nel quale è previsto che la protagonista venga uccisa da un colpo di pistola. Il problema è che la giovane attrice muore sul serio, ma, dopo un concitato inseguimento, il colpevole viene catturato e affidato alla polizia. Il caso sembrerebbe risolto se non fosse che la pallottola mortale e l'angolo di tiro raccontano un'altra storia. Possibile che il vero assassino sia un altro? Eppure tutti hanno un alibi inattaccabile, nessuno può aver commesso quel delitto...
Un pacchetto viene recapitato al Rainbow Club di Londra. È indirizzato a Sir Eustace Pennefather, uno dei soci, e contiene una scatola di cioccolatini, omaggio della famosa ditta di dolciumi Mason & Sons. Ma lo scorbutico Sir Eustace detesta i cioccolatini e così li regala a un altro membro del club, Graham Bendix, che ha appena perso una scommessa con la moglie la cui posta in palio era proprio una scatola di cioccolatini. Bendix torna a casa, li offre alla moglie, ne mangia un paio anche lui e, nel primo pomeriggio, esce. Poche ore dopo la donna muore. Avvelenata. Chi è stato? Scotland Yard non riesce a venire a capo dell'enigma e allora Roger Sheringham propone ai sei membri del Circolo del Crimine, di cui è fondatore e presidente, di provare a scoprire il colpevole. Tutti si cimentano nell'impresa e tutti arrivano a una conclusione: sei diverse soluzioni, sei diversi colpevoli, ma tutte assolutamente possibili.
BONUS - "La Rossa Mano Destra" di Joel Townsley Rogers (Polillo)
L’ometto dai capelli ramati e dagli occhi rossi aveva ucciso Inis St. Erme ed era scomparso nel nulla. Ma in che modo? E cosa ne aveva fatto della mano destra di Inis? «Perché Inis aveva una mano destra, almeno questo è inconfutabile. E deve essere trovata. Sono queste le due domande essenziali nel sinistro problema che ho dinnanzi... il problema che devo risolvere prima che l’assassino uccida anche me». Chi parla è un giovane dottore di New York che esordisce raccontando l’agghiacciante storia di una coppia di fidanzati che carica in auto uno strano autostoppista. Dopo un misterioso incidente, i due uomini svaniscono senza lasciare traccia. «La soluzione del mistero», come ha scritto la New York Times Book Review, «benché perfettamente logica, non è per nulla quella che uno si aspettava». Vero romanzo di culto fra gli appassionati di letteratura poliziesca e oggetto di più di un saggio, La rossa mano destra (1945) viene pubblicato per la prima volta in Italia, ma conta numerose traduzioni all'estero e già nel 1950 l’edizione francese – "Jeu de massacre" – aveva vinto il Gran Prix de Litérature Policière. A metà strada fra il noir e il giallo di scuola inglese, il romanzo è una girandola di indizi, false piste, enigmi e colpi di scena come si conviene a un mystery classico di altissimo livello (c’è persino il delitto impossibile) ma possiede un elemento in più: il terrore.
Ecco qui. Ho cercato di variare il più possibile, tra delitti avvenuti nelle università ed altri in campagna oppure a teatro, più classici o più innovativi in fatto di ambientazione e stile, basati su indagini scientifiche o meno. Spero che troviate qualcosa di interessante e che vi possiate appassionare al giallo classico, visto che questo genere merita molto ma non è molto conosciuto. Ci sentiamo ad Aprile, sperando si aver superato questa crisi mondiale e di occuparci più serenamente di quanto ci piace di più. P.S. Lavatevi le mani!
Link ai titoli consigliati:
"Il Caso con Nove Soluzioni" di J.J. Connington;
"L'Occhio di Osiride" di Richard Austin Freeman (oltre all’altro grande capolavoro dell’autore, “Arsenico”);
"Sotto la Neve" di J. Jefferson Farjeon;
"Qualcuno ti Osserva" di Ethel Lina White;
"Gli Omicidi della Z" di J. Jefferson Farjeon;
"Uno Sparo in Biblioteca" di Anthony Berkeley;
"Com'è Morto il Baronetto?" di H.H. Stanners;
"L'Enigma dei Tre Omini" di John Franklin Bardin;
"Panico" di Helen McCloy;
"L'Omicidio è un Affare Serio" di Francis Iles;
"Iniziò con un Bacio, Finì con un Delitto" di Derek Smith (oltre al primo caso di Algy Lawrence, “L’Enigma della Stanza Impenetrabile”);
"Gli Omicidi della Z" di J. Jefferson Farjeon;
"Uno Sparo in Biblioteca" di Anthony Berkeley;
"Com'è Morto il Baronetto?" di H.H. Stanners;
"L'Enigma dei Tre Omini" di John Franklin Bardin;
"Panico" di Helen McCloy;
"L'Omicidio è un Affare Serio" di Francis Iles;
"Iniziò con un Bacio, Finì con un Delitto" di Derek Smith (oltre al primo caso di Algy Lawrence, “L’Enigma della Stanza Impenetrabile”);
"Il Caso dei Cioccolatini Avvelenati" di Anthony Berkeley;
"L'Assassinio di Roger Ackroyd" di Agatha Christie;
"La Rossa Mano Destra" di Joel Townsley Rogers;
"Morte Dietro la Cresta" di Glyn Carr.
"L'Assassinio di Roger Ackroyd" di Agatha Christie;
"La Rossa Mano Destra" di Joel Townsley Rogers;
"Morte Dietro la Cresta" di Glyn Carr.
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